L’apicoltura

Professionalità e passione per il nostro lavoro: questi i punti di forza della nostra azienda apistica, il miele prodotto proviene da alveari posti nelle zone di particolare pregio di montagna infatti molta cura viene posta nella scelta dei siti per gli apiari privilegiando gli ambienti lontani dai centri urbani e da ogni fonte possibile di inquinamento. Esercitiamo con circa 150 alveari un’apicoltura di tipo nomade: ad ogni fioritura spostiamo gli alveari in varie zone, poi con molta attenzione e cura seguiamo l’opera laboriosa delle api che trasformano il nettare presente nelle piante e nei fiori in miele, depositandolo in alveari. Infine preleviamo questo raccolto, lo smieliamo e lo invasettiamo, così com’è senza.

 

LA PRODUZIONE DI MIELE È CONDOTTA CON METODI TRADIZIONALI, IN MODO DA NON ALTERARE LE CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE CHE FANNO DEL MIELE UNO DEI PRODOTTI PIÙ NATURALI.

L’ape è per noi un vettore che ci consente di seguire lo stato di salute dell’ambiente  è un insetto, appartenente alla famiglia degli imenotteri.

L’ape italiana è l’ape mellifera licustica la sua vita è molto breve, vive infatti solo 40-45 giorni, mentre l’ape regina può vivere anche 5 anni. In questa breve vita, l’ape svolge tante mansioni per l’alveare, anche per questo è spesso chiamata ape operaia. Ci sono:

  • le api nutrici che cibano le piccole larve;
  • le api spazzine che mantengono pulito l’alveare;
  • le api che con le loro ali assicurano la ventilazione regolando la temperatura in base al clima esterno;
  • le api che costruiscono le cellette di cera, che servono ad immagazzinare le loro scorte di cibo e per deporre le uova della regina;
  • le api esploratrici che cercano nuovi campi ricchi di polline e nettare da bottinare;
  • le api che curano e cibano la regina;
  • le api guardiane che difendono l’alveare dai predatori;
  • le api bottinatrici che raccolgono nettare, polline, propoli, acqua.

È un mondo organizzato nei minimi dettagli quello delle api. Ad esempio, per facilitarsi il lavoro, le api bottinatrici dopo aver suggato il nettare dal fiore, lasciano un odore su di esso, in modo che un’altra ape non perda tempo a visitare quel fiore, già svuotato di nettare.

Per fare 1 Kg di miele le api devono visitare oltre un milione di fiori. Per ogni volo (tragitto arnia - fiore - arnia) impiegano dai 30 ai 40 minuti, fanno fino a 20 voli in una giornata, si spingono fino a 8 Km dall’apiario in cerca di fiori e arrivano a volare ad una velocità di 15-20 Kmh.

Il carico che può sopportare un’ape al rientro nell’arnia è di 15 mg di polline (che deposita nelle taschine delle zampe) e 40 mg di nettare, che trasporta nella sacca melaria.

Le api amano i colori chiari, in particolare il giallo, e in genere non attacca il bianco (ecco perchè sono di questi colori le tute degli apicoltori). Viceversa, non vedono i colori scuri, come nero e blu, quindi attaccano perché non riescono a identificarlo. Inoltre, sono attratte come calamite dai tessuti di lana o velluto. Quando le api attaccano esse lo fanno consapevoli di dover morire; perché l’ape, a differenza della vespa, ha il pungiglione interno e per pungere si sventra, quindi muore.

Nella stagione autunnale ed invernale il numero delle api in una famiglia diminuisce drasticamente rispetto agli altri periodi dell’anno, questo perché la regina non depone più le uova fino all’inizio della primavera. Le poche api che compongono la famiglia si riuniscono a formare un piccolo nucleo intorno alla regina e alle piccole api, tipo coperta, e si riscaldano a vicenda, alternandosi di posto. Questo fino all’arrivo della primavera, quando la regina comincia di nuovo a deporre le uova. Comincia così un nuovo anno di ininterrotto lavoro per un piccolo insetto che ci dà tanto.

Il Fuco

Il Fuco è il maschio dell’ape, non ha il pungiglione e non va sui fiori. Il suo compito è solo quello di fecondare la regina. È più grande dell’ape, e si spinge in volo fino a 15 Km per accoppiarsi con le regine vergini. Il fuco è libero di entrare in tutte le arnie dell’apiario per nutrirsi, a differenza dell’ape che sa riconoscere la sua arnia. Già verso la fine di Agosto i fuchi diminuiscono in numero, perché le regine vergini sono ormai quasi tutte feconde.

L'Ape Regina

È la madre delle api, dei fuchi essa è più grande dell’ape e del fuco, più affusolata e con ali più lunghe. Non esce mai dall’alveare se non per accoppiarsi con i fuchi quando nasce oppure per sciamare in primavera.
Tutta la vita dell’alveare si svolge intorno ad essa. L’ape regina depone oltre 2.000 uova al giorno, dalla primavera all’estate, garantendo così un ricambio efficiente di api ed una famiglia forte per la raccolta. Una buona famiglia è composta da 50.000 a 90.000 api nel periodo delle fioriture.